Pagina (240/319)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non ha la prima, perché il numeroso suo clero non pensò mai a dargliela, ed i parrochi o furono rape, o intesi soltanto a far denaro; e non ha la seconda, perché disgraziatamente i galantuomini tutto altro gli diedero che esempi di moralità. Colà il feudalismo è in tutto il suo vigore, il popolo vi è oppresso, rubato, disonorato; né altrove, quanto ivi, è cosí profondo l'odio della gente minuta contro la gente in falda. E tutte le volte che vi ebbe rivolgimento politico, il primo grido di quel popolo maligno fu sempre: "Morte ai galantuomini!"
      Esso non conosce affatto la virtú della gratitudine, ed uno dei suoi detti è questo: Bacio la mano del galantuomo, ma gliela vorrei vedere tagliata. Nella storia del brigantaggio i briganti di Acri si mostrano i piú feroci, e nel tempo stesso i piu accorti a deludere chi loro desse la caccia. Ed è stata, torniamo a ripetere, una grande fortuna per la pace del nostro circondario, che coloro che testé pensavano a buttarsi alle macchie siano stati assicurati alla giustizia. Boccadoro, Boccaperta, Pinnicchio e Sguizzino pensano dunque di uccidere le loro care metà. Boccadoro è balbuziente, e dice ai compagni: "Cominciamo dalla mia; la me ne ha fatto di quelle, che vogliono aceto e sale; pure non mi dà l'animo di ucciderla con le mie mani: la ucciderete voi, ed io poi ucciderò le vostre". Insomma si stabilí, che ciascuno ordinasse la morte della propria moglie, e vi fosse presente senza prendervi parte. Si comincia da quella di Boccadoro: si va in sua casa, la donna li riceve con garbo, eglino seggono e mangiano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





Bacio Acri Boccaperta Pinnicchio Sguizzino Boccadoro