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      Altri presta sopra pegno, a cui si dà un valore qualunque, a patto che resti suo per quel prezzo arbitrariamente convenuto, se, maturata la scadenza, tardi d'un giorno a riscuoterlo. Altri (e questa scabbia non è maligna altrove quanto in Cosenza) vivono con piccioli e ripetuti salassi di usure mensili, e per 42 centesimi ne vogliono sei ogni mese, e per una lira dodici dopo un anno! Dovrò dire di piú? Dovrò ricordare come una malattia un po' lunga, una raccolta un po' scarsa metta sul lastrico l'artigiano, e il piccolo agricoltore possidente?
      Costui contrae piccoli debiti, sempre con la speranza di estinguerli, finché, questa svanita, ne contrae altro piú grande offrendo un'ipoteca sul suo fondicello; ma il capitalista temendo di dovere subire in seguito un lungo e dispendioso giudizio di esproprio, gli dice: - No! ma il fondo mi si dichiarerà venduto pel prezzo di ciò che chiedi a mutuo, a patto ch'io n'entri in possesso, p. e. indi a tre anni, se non paghi, e che io ti compensi, il piú del valore del fondo secondo la stima, che ne farà il tale agrimensore. E cosí avviene che in ogni paese della nostra povera provincia tu trovi sempre un capitalista, un notaro ed un agrimensore, triade di demoni che si ama di quell'amore inalterabile che nasce dalla complicità d'un delitto, e dei quali non sai dire quale sia il piú nero. Cosí spariscono a poco a poco le piccole fortune, e poiché il denaro che dovrebbe fruttare animando l'industrie, s'impiega, mancando queste, in usure; è chiaro che la società tra noi è composta di due classi: di uomini che succiano gli uomini, e di uomini che succiano la terra, e se un pittore pingesse i primi attaccati con l'avide labbra alle vene giugulari dei secondi, ed i secondi attaccati con la bocca insanguinata alle zolle della terra, farebbe un quadro di cui Satana istesso fremerebbe.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





Cosenza Satana