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      Chi però ci credesse capaci di condannare codesti usurai mal ci conosce. Noi non condanniamo nessuno, perché la ragione ignara di sdegni puerili maledice alle sole cause libere, e la causa delle nostre piaghe è necessaria. Nasce dal vizioso organismo della società nostra, dalle perverse istituzioni che ci han retto al passato, e dall'ignoranza che ci educò a barbarie. Bisogna che ne usciamo, ed aiuti da ciò sono l'istituzione di una Cassa di credito immobiliare, di una Unione di credito, e dell'Associazione dei capi d'industria coi lavoratori. Il piú dei nostri sono sventuratamente nuovi all'economiche discipline, e per servire alla costoro intelligenza ci spiegheremo il piú pianamente possibile. Premettiamo un fatto innegabile. I grandi nostri capitalisti amano di far grandi mutui, non piccoli, e son pronti a mutuarli centomila lire, ma non cento lire. Or da ciò che segue? Segue quel che n'è seguito fino all'altro anno nella nostra provincia medesima. Lasciando da parte i vivi, citiamo l'esempio d'un estinto (la cui memoria ci sarà sempre venerata) del Barone Pietro Berlingieri. Il Berlingieri dava a mutuo somme favolose alla ragione del 5 per cento; e però i piccoli capitalisti dei nostri paesi prendeano da lui il denaro alla ragione del 5 e lo mutuavano a noi di seconda mano a quella del 12, del 15, del 20. Or siffatta industria che pochi usurai facevano ad utile di sé, ed a rovina di tutti, bisogna che sia fatta dai nostri generosi signori a vantaggio particolare e comune, e il far questo si dice fondare una Cassa di credito immobiliare.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





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