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      Il terzo rimedio poi che consigliamo a far migliori non solo le condizioni economiche nostre, ma ad elevare il salario degli operai (la modicità del quale è altra piaga piú terribile, onde ci occuperemo in appresso) è l'associazione dei capi d'industria coi lavoratori. Nello stato presente di nostre cose, la potrebbe con incalcolabile vantaggio tentarsi in opera di agricoltura. Il salario dei braccianti è una lira in tutti i paesi, 50 centesimi quello delle donne adulte, 25 quello dei ragazzi.
      È una miseria, che fa paura! Ora in ciascun comune i piccoli capitalisti, se fossero intelligenti amatori non del solo bene altrui, ma del proprio a mille doppii, fonderebbero una Cassa Agraria. Chiamati a sé i contadini, direbbero loro: "Noi abbiamo terre, e mezzi di coltura; e voi l'une, e non gli altri. Coltiviamolo dunque in comunione. Noi anticiperemo le sementi, voi conducete le mogli ed i figli, e lavorate tutti ed insieme. Vi sarà pagata la metà del salario, che fin ora avete, secondo gli usi nostri, ricevuto, ma vi daremo una cartella di credito per ciò che potrebbe spettarvi al tempo del ricolto. Queste cartelle avranno corso di moneta per la società, né noi, né i suoi socii potremo rifiutare il pagamento. Se prima del ricolto avrete bisogno di denaro vendete le vostre cartelle, il cui valore è la somma delle speranze, che dà il futuro ricolto, - il quale valore essendo variamente valutabile sarà per voi obbietto di speculazione, e materia di contratto. Altrettali cartelle si daranno a quanti vi seconderanno nella coltura, sia con trasportare letame, sia con arare, con sarchiare, o con altra opera qualunque.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





Cassa Agraria