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      Molti tra loro han contribuito con armi e denaro al nostro risorgimento, e ne siano benedetti; ma se contenti a questa gloria non tentano altro, e vogliono serbarsi in voce di liberali, noi ci permettiamo di sorridere. Una rivoluzione può farsi per amore di novità, per utile proprio, per soddisfazione di vendetta, e non sempre per liberalismo. Liberale vuol dire educatore, benefattore del popolo, promotore della morale e della civiltà. Un ozioso Sardanapalo non può meritare quel nome. Eglino hanno un tempo condotto il popolo alle battaglie, ed ora debbono condurlo agli opifici d'industrie, e di manifatture. Piglino dunque l'iniziativa delle benefiche istituzioni, e facciano sí che cessi l'odio profondo che il popolo ha per loro, odio, giova ripeterlo, ingiusto, ma innegabile.
      11 maggio 1864.
     
     
     
      I TERRENI COMUNALI
     
      I. - LE USURPAZIONI
     
      Mettiamo le mani in una materia che scotta; ma fedeli al nostro programma di moralizzare il paese non dubitiamo di rivelare le nostre vergogne, sperando ch'educati al soffio della libertà possano i figli essere migliori dei padri.
      In contrada come la nostra, dove i paesi piú importanti son mediterranei, e mancano ed arti, ed industrie, e strade, e porti che aiutano, se nato, e, se non nato, producono lo spirito di speculazione, è chiaro che l'occupazione precipua dei nostri popoli dovea essere l'agricoltura. Benestanti, che vivono di reddito prediale, artigiani e professori, che vivono con l'esercizio del loro mestiere, e villani o braccianti o fittaiuoli, che vivono con la zappa, furono e sono tuttavia le tre classi, nelle quali entrano gli abitatori della nostra Calabria.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





Sardanapalo Calabria