Pagina (311/319)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Volea gridare e non potea; cercò di svegliare il marito e questi stette duro. La dimane si trovò attratta, gremò, e morií.
      La sera di venerdí santo si brucia nel braciere una scarpa in S. Fili.
      Quei di S. Giovanni in Fiore, come. perdono un oggetto corrono a Melis (Calab. Ult. 2) paese famoso per le magare. La magara empie di acqua una caldaia e dirimpetto a sé mette uno specchio. Proferite il nome di colui che sospettate, Tizio, Caio, Sempronio, Pietro. Al nome Pietro l'acqua gorgoglia: - È questi il ladro - dice la magara - ora mira nello specchio -. E tu vedi nello specchio Pietro con tutti gli atti che fece per rubare le tue vacche. Il servo del Vicario Barberi in Napoli.
      Trebisacci è famoso per le magare.
     
     
     
      II. - SANTU MARTINU
     
      Il nostro popolo racconta cosí la vita di Nino Martino.
      Era un giovinetto pecoraro cresciuto come selvaggio nella Sila. Dopo sette anni tornò al paese nativo, e trovò i suoi compagni ben vestiti, e lui stracciato. Giocò alla mora, e lo chiamarono selvaggio; andò alla fontana e le fanciulle sorrisero ai suoi compagni, e non a lui. Propose dunque di non tornare piú alle pecore, e andò dal padrone a farsi i conti. Questi gli tirò un calcio in culo, e lo chiamò guercio cane. Nino fremette e rientra in sua casa; non ritrova la madre; esce di nuovo, e va da un suo zio per consigliarsi con lui. Non trova lo zio ma l'archibugio di lui; lo spicca, se lo mette in spalla, e torna ai boschi. Fece per uccidere le pecore, e si pentí; ma uccise i montoni, perché gli parvero che somigliassero al suo padrone.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





S. Fili S. Giovanni Fiore Melis Calab Tizio Caio Sempronio Pietro Pietro Pietro Vicario Barberi Napoli Nino Martino Sila