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      Pregoui dunque Illustre mio Signore, che uoi, facendo un'atto degno della uostra virtù; uogliate in premio dell'affettion, ch'io ui porto, degnarui di riceuere in dono, & con allegro uolto fauorire questa prima parte dell'opera mia, che fu già con nobil pensiero incominciata sotto i felicissimi auspicij uostri; laquale, come primitie del mio ingegno, ui dedico; & di esser contento, che hora, che con tanto fauor della uostra liberalità ella si ritroua finita; possa anco andare con lieto augurio nella luce del Mondo, da ogni parte illustrata dal chiarissimo lume del nome uostro; poi che io son sicuro, che'l testimonio solo di uoi, che per altezza d'ingegno, e per splendore, e fama di nobilissime uirtù sete grandemente chiaro, & illustre; porterà tanta grandezza, e tanta auttorità à questi miei libri che meritamente si sono già fatti uostri, ch'io solamente per questo potrò sperare di uiuer lungamente, & con perpetua lode famoso, & honorato nella memoria di coloro, che dopo noi uerranno: e con questa speranza, pregandoui felice, e lieta uita; faccio fine.
     
      In Venetia il Primo di Nouembre. Del M.D.LXX.
     
     
      Di V.S.
     
      Deuotiss. Seruitore.
      Andrea Palladio.
     
      IL PRIMO LIBRO DELL'ARCHITETTVRADI ANDREA PALLADIO
      PROEMIO À I LETTORID
      A NATVRALE inclinatione guidato mi diedi nei miei primi anni allo studio dell'Architettura: e perche sempre fui di opinione che gli Antichi Romani come in molt'altre cose, cosi nel fabricar bene habbiano di gran lunga auanzato tutti quelli, che dopo loro sono stati; mi proposi per maestro, e guida Vitruuio: il quale è solo antico scrittore di quest'arte; & mi misi alla inuestigatione delle reliquie de gli Antichi edificij, lequali mal grado del tempo, & della crudeltà de' Barbari ne sono rimase: & ritrouandole di molto maggiore osseruatione degne, ch'io non mi haueua prima pensato; cominciai à misurare minutissimamente con somma diligenza ciascuna parte loro: delle quali tanto diuenni sollecito inuestigatore, non vi sapendo conoscer cosa, che con ragione, & con bella proportione non fusse fatta, che poi non vna, ma più e più volte mi son trasferito in diuerse parti d'Italia, & fuori per potere intieramente da quelle, quale fusse il tutto, comprendere, & in disegno ridurlo.


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I quattro libri dell'architettura
di Andrea Palladio
Hoepli Milano
1945 pagine 235

   





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