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      Ma le pietre molli, e tenere, massimamente se la natura, e soficienza loro ci sarà incognita, come quando si cauassero in luogo, oue per adietro non ne fossero state cauate; si deono cauare la Estate, e tenere allo scoperto, nè si porranno anzi due anni in opera: si cauano la Estate, accioche non essendo elle auezze a' venti, alle pioggie, & al ghiaccio; à poco à poco si induriscano, & diuengano atte à resistere à simili ingiurie de' tempi. Et tanto tempo si lasciano, accioche scelte quelle, che saranno state offese; siano poste nelle fondamenta, e l'altre non guaste, come approuate; si pongano sopra la terra nelle fabriche: perche lungamente si manterranno. Le pietre, che si fanno da gli huomini, volgarmente per la loro forma si chiamano quadrelli: queste deono farsi di terra cretosa, bianchiccia, e domabile: si lascierà del tutto la terra ghiarosa, e sabbioniccia. Si cauerà la terra nell'Autunno, e si macererà nel Verno, e si formeranno poi i quadrelli commodamente la Primauera. Ma se la necessità strignesse à formagli il Verno, ò la Estate; si copriranno il Verno di secca arena, e la Estate di paglia. Formati deonsi seccare per molto tempo, & è meglio seccargli all'ombra, accioche non solamente nella superficie, ma ancho nelle parti di mezo, siano egualmente secchi: il che non si fa in meno di due anni. Si fanno e maggiori, e minori secondo la qualità de gli Edificij da farsi, e secondo che di loro ci vogliamo seruire: onde gli Antichi fecero i mattoni de i publici, e grandi edificij molto maggiori de i piccioli, e priuati, Quelli che alquanto grossi si fanno; si deono forare in più luoghi, acciò che meglio si secchino, e cuocano.


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I quattro libri dell'architettura
di Andrea Palladio
Hoepli Milano
1945 pagine 235

   





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