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      Ma se'l luogo sarà arenoso, ò ghiaroso; si dourà auertire, se sia in terra, ò ne i fiumi: percioche se sarà in terra; si osseruerà quel tanto, che di sopra è stato detto de' sodi terreni. E se si fabricherà ne' fiumi; l'arena, e la ghiara saranno del tutto inutili: percioche l'acqua co'l continuo suo corso, e con le piene uaria continouamente il suo letto: però si cauerà fin che si ritroui il fondo sodo, e fermo: ouero, se ciò fusse difficile; si cauerà alquanto nell'arena, & ghiara, e poi si faranno le palificate, che arriuino con le punte de' pali di rouere nel buono, e sodo terreno, e sopra quelle si fabricherà. Ma se si ha da fabricare in terreno mosso, e non sodo; all'hora si deue cauare fin che si ritroui il sodo terreno, e tanto ancho in quello, quanto richiederanno la grossezza de' muri, e la grandezza della fabrica. Questo sodo terreno, & atto à sostenere gli edificij è di varie sorti: percioche (come ben dice l'Alberti) altroue è cosi duro, che quasi il ferro non lo può tagliare; altroue più sodo; altroue negreggia; altroue imbianca (e questo è riputato il più debole) altroue è come creta; altroue è di tofo. Di tutti questi quello è migliore, che à fatica si taglia, e quello che bagnato non si dissolue in fango. Non si deue fondare sopra ruina, se prima non si saprà, come ella sia sufficiente à sostenere l'edificio, e quanto profondi. Ma se'l terreno sarà molle, e profonderà molto, come nelle paludi; all'hora si faranno le palificate: i pali delle quali saranno lunghi per l'ottaua parte dell'altezza del muro, e grossi per la duodecima parte della loro lunghezza.


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I quattro libri dell'architettura
di Andrea Palladio
Hoepli Milano
1945 pagine 235

   





Alberti