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      Di questa sorte n'è vno in Roma nelle Terme di Tito, e quando io lo vidi era in parte ruinato. Ho posto qui di sotto le figure di tutte queste maniere applicate alle forme delle stanze.
     
      DELLE MISURE DELLE PORTE, e delle finestre. Cap. XXV
     
      NON si può dare certa, e determinata regola circa le altezze, e le larghezze delle porte principali delle fabriche, e circa le porte, e finestre delle stanze. Percioche à far le porte principali si deue l'Architetto accommodare alla grandezza della fabrica, alla qualità del padrone, & alle cose, che per quelle deono essere condotte, e portate. A me pare che torni bene diuider lo spatio dal piano, ò suolo alla superficie della trauatura in tre parti, e meza, (come dice Vitruuio nel iiij. lib. al vj. cap.) e di due farne la luce in altezza, e di vna in larghezza, manco la duodecima parte dell'altezza. Soleano gli antichi far le loro porte meno larghe di sopra che da basso, come si vede in vn Tempio à Tiuoli, e Vitruuio ce lo insegna, forse per maggior fortezza. Si deue eleggere il luogo per le porte principali, oue facilmente da tutta la casa si possa andare. Le porte delle stanze non si faranno più larghe di tre piedi, & alte sei, e mezo; nè meno di due piedi in larghezza, e cinque in altezza. Si deue auertire nel far le finestre, che nè più nè meno di luce piglino, nè siano più rare, ò spesse di quello, che'l bisogno ricerchi. Però si hauerà molto riguardo alla grandezza delle stanze, che da quelle deono riceuere il lume: Percioche cosa manifesta è che di molto più luce ha dibisogno vna stanza grande, accioche sia lucida, e chiara, che vna picciola: e se si faranno le finestre più picciole e rare di quello, che si conuenga; renderanno i luoghi oscuri: e se eccederanno in troppo grandezza; li faranno quasi inhabitabili: perche essendoui portato il freddo, & il caldo dall'Aria; saranno quei luoghi secondo le stagioni dell'anno caldissimi, e freddissimi, caso che la regione del Cielo, alla quale essi saranno volti; non gli apporti alquanto di giouamento.


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I quattro libri dell'architettura
di Andrea Palladio
Hoepli Milano
1945 pagine 235

   





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