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      Per la qual cosa non si faranno finestre più larghe della quarta parte della larghezza delle stanze: nè più strette della quinta: e si faranno alte due quadri, e di più la sesta parte della larghezza loro. E perche nelle case si fanno stanze grandi, mezane, e picciole, e nondimeno le finestre deono essere tutte vguali nel loro ordine, ò solaro; à me piacciono molto, per pigliar la misura delle dette finestre, quelle stanze, la lunghezza delle quali è due terzi più della larghezza, cioè se la larghezza è xviij. piedi, che la lunghezza sia xxx. e partisco la larghezza in quattro parti e meza. Di vna faccio le finestre larghe in luce, e di due alte, aggiuntaui la sesta parte della larghezza: e secondo la grandezza di queste faccio tutte quelle dell'altre stanze. Le finestre di sopra, cioè quelle del secondo ordine deono essere la sesta parte minori della lunghezza della luce di quelle di sotto, e se altre finestre più sopra si faranno similmente per la sesta parte si deono diminuire. Debbono le finestre da man destra corrispondere à quelle da man sinistra: e quelle di sopra essere al diritto di quelle di sotto: e le porte similmente tutte essere al diritto vna sopra l'altra: accioche sopra il vano sia il vano, e sopra il pieno sia il pieno: & ancho rincontrarsi acciò che stando in vna parte della casa; si possa vedere fin dall'altra: il che apporta uaghezza, e fresco la Estate, & altri commodi. Si suole per maggior fortezza, acciò che i sopra cigli, ò sopralimitari delle porte, e finestre non siano aggrauati dal peso; fare alcuni archi, che uolgarmente si chiamano remenati, i quali sono di molta vtilità alla perpetuità della fabrica.


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I quattro libri dell'architettura
di Andrea Palladio
Hoepli Milano
1945 pagine 235

   





Estate