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      La Sala sarebbe stata tutta libera, della grandezza dell'entrata, & alta fin sotto il tetto: al pari del piano della soffitta haurebbe hauuto un corritore: Le stanze maggiori sarebbono state in solaro; le mediocri, e picciole in uolto. A canto la Corte ui sarebbono state stanze per le donne, Cucina, & altri luoghi; sotterra poi le Cantine, i luoghi da legne, & altre commodità.
     
     
      Tavola 55: vedi
     
      LA INVENTIONE qui posta fu fatta al Conte Giacomo Angarano per un suo sito pur nella detta Città. Le colonne della facciata sono di ordine Composito. Le stanze à canto l'entrata sono lunghe un quadro, e due terzi: appresso vi è un camerino, e sopra quello un mezato. Si passa poi in una corte circondata da portici: le colonne sono lunghe piedi trentasei, & hanno dietro alcuni pilastri da Vitruuio detti Parastatice, che sostentano il pauimento della seconda loggia: sopra la quale ue n'è vn'altra discoperta al pari del piano dell'ultimo solaro della casa, & ha i poggiuoli intorno. Più oltre si ritroua un'altra corte circondata similmente da portici: il primo ordine delle colonne è Dorico, il secondo Ionico; & in questa si ritrouano le Scale. Nella parte opposta alle Scale ui sono le stalle, e ui si potrebbono fare le cucine, & i luoghi per seruitori. Quanto alla parte di sopra; la Sala sarebbe senza colonne, & il suo solaro giugnerebbe fin sotto il tetto: le stanze sarebbono tanto alte quanto larghe, e ui sarebbono camerini, e mezati come nella parte di sotto. sopra le colonne della facciata si potrebbe fare un poggiuolo: il quale in molte occasioni tornerebbe commodissimo.


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I quattro libri dell'architettura
di Andrea Palladio
Hoepli Milano
1945 pagine 235

   





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