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      Deuono i pilastri cosi esser compartiti, che uengano à cadere in quella parte del fiume, oue il corso dell'acque sia meno ueloce. Il maggior corso dell'acque è doue si adunano quelle cose, che sopranotano, ilche nel crescer de fiumi si conosce facilissimamente. Le lor fondamenta si faranno in quel tempo dell'anno, che l'acque sono più secche, cioè nell'Autunno: & se'l fundo del fiume sarà di sasso, ò di tofo, ouero di scaranto, ilquale (come ho detto nel primo Libro) è una sorte di terreno, che tiene in parte della pietra; si harranno le fondamenta senza altra fatica di cauamento; perche queste tai sorti di fondi sono buonissimo fondamento per se stessi. Ma se'l fondo del fiume sarà ghiara, ouero sabbia, si cauerà tanto in quello, che si troui il sodo terreno; e quando ciò fosse difficile, si cauerà alquanto nell'arena, ouer nella ghiara, e poi ui si faranno le palificate di pali di rouere, iquali con le punte di ferro, che à lor si faranno, giongano nel fondo sodo, e fermo. Per fondare i pilastri si deue chiudere una parte del fiume solamente, & in quella fabricare, accioche per l'altra parte lasciata aperta l'impeto dell'acqua habbia il suo corso; e cosi andar facendo di parte in parte. Non deuono essere i pilastri più sottili della sesta parte della larghezza dell'arco; ne ordinariamente più grossi della quarta. Si faranno con pietre grandi, le quali si congiogneranno insieme con arpesi, e con chiodi di ferro, ouer di metallo: accioche con tali incatenamenti uengano à esser come tutti di un pezzo.


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I quattro libri dell'architettura
di Andrea Palladio
Hoepli Milano
1945 pagine 235

   





Autunno Libro