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      Si castrano le bestie lanute e gli altri quadrupedi, facendo uso della legatura.
      Si lasciano le api in piena libertà, abbondando i fiori, onde nutrirsi, e poco temendo della stagione.
      Si fanno schiudere le uova de’ filugelli (vermi di sita) nei luoghi ove i gelsi cominciano a metter frondi, il che si può ottenere per mezzo delle stufe, e presso noi si pratica di farle tenere nel petto delle donne, o di riscaldarle con le mani.
      Si continua a metter le uova delle galline sotto la chioccia.
     
      APRILESi fa la terza aratura nei maggesi.
      Si zappano per la seconda volta le fave e gli altri legumi autunnali.
      Si prosiegue la seminagione del riso.
      Si zappa la vigna per la terza volta, togliendone con le mani tutte l’erbe spuntatevi.
      Si netta il tronco della vite dai teneri rampolli che spuntano sul di lei tronco (sprugari).
      Si fa la seconda zappatura al sommacco adulto.
      Verso gli ultimi di questo mese si sarchiano per la prima volta le patate.
      Si dà la prima intraversatura al colza seminato nell’anno passato.
      Si prosiegue dall’ortolano a piantare zucche, melloni, fagiuoli, ed altre erbe da orto, e si continua a trasportare a dimora le piante del tabacco, dei peperoni, del pomidoro, e delle petronciane.
      Si pianta il cotone a fossette distanti tre palmi le une dalle altre, avendo cura di metter la semenza preventivamente in molle almeno per quattro ore, agitandola spesso, ed ove le piogge non siano cadute di recente, si userà la diligenza di adacquare la terra ancora.
      Il giardiniere innesta il melegrano (granatu), il fico, ed il pesco, e dirada i piccoli portogalli, ove li voglia grossi e perfetti.


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Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189