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      Ciò accadendo nella grande està converrà annaffiarla mattina e sera. Si propaga col mezzo dei piantoni (7) e dei margotti (8), ed anche con somma facilità ponendo in terra in ottobre ed in marzo le mazze tagliate nel potarla; con questo metodo, moltiplicandosi prestissimo, tosto che se ne abbia una quantità di piante, che troppo cure richiederebbero ad essere custodite in vasi proporzionati alla loro forza e grandezza, che va rapidamente aumentando, conviene collocarle in terra, facendovi una buca corrispondente alla mole dei vasi ed un poco più profonda per potervi formare un suolo di lettiera di stalla, all’ombra di qualche cerchiata, o di folte piante anco boschive, ove esigono minori cure, servendo più rare annaffiature ed una semplice rinnuovatura superficiale di terreno una volta sola all’anno, giacchè questa pianta lo sfrutta e lo impoverisce molto e presto. Perciò tenendola in vasi dove si abbia cura di tagliare alle giovani piante i primi fiori, queste ne riprodurranno presto dei nuovi in maggior quantità, che nel settembre sogliono sfiorire (9), ed allora si cambieranno i vasi, e si rinnoverà il terreno con i mescoli preparati al solito modo.
      Questa magnifica pianta, che giunge a portare contemporaneamente ottanta, cento e più globi bianchi, rossi, verdi e gialli, secondo la diversa loro maturità, per cui vien ricercata avidamente da tutti gli amatori e dilettanti di giardini, perisce con faciltà ed intisichisce per mancanza di attenzione e di custodia, e qualche volta, benchè più raramente, per eccesso d’inaffiature, per troppo sole ecc., onde richiede una continua vigilanza del giardiniere, che seguitando questi suggerimenti dettati da una lunga pratica esperienza, potrà godere della vista sorprendente di questa pianta, creata per istupire chiunque non l’abbia giammai veduta.


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Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189