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      Si usa in fatti dai buoni agricoltori inglesi con sommo profitto quel concio ch’essi dicono compost, ch’è un mescuglio di tutte le spazzature della casa e del cortile, degli avanzi delle stalle, di fimo, ec. il quale miscuglio si mette nelle concimaje a strati, frapponendovi degli strati di buona terra, la quale serve ad accrescere utilmente la massa del concio, fissare, come si disse, quelle parti dello stesso, che in altra guisa sarebbero perdute, e finalmente ad impedire la violenta fermentazione delle sostanze.
      I principj animali e vegetabili però che si contengono in queste polveri, devono necessariamente essere estremamente spossati, o affatto spenti da una lunga fermentazione. È una verità dimostrata che gl’ingrassi perdono in attività quanto più invecchiano.
      È degno ancora di considerazione che le polveri vegetali, non potendo contenere quella copia di semi che si contengono negli ordinarj ingrassi, possono adoperarsi nello stesso anno col frumento, senza farvi precedere la coltura di fave o di altre piante baccelline. Lo che deve necessariamente farsi, quando si usano tali concimi, per avere il tempo di estirpare tutte le piante parassite, i cui semi essendo combinati col concio vengono sù, quando esso è sparso nel campo. Ciò che non può avverarsi nelle polveri vegetali, perchè i semi, ove anche ve ne siano, trovansi già decomposti.
      Noi però non sapremmo consigliare a’ nostri agricoltori a mandar sino in Francia a provvedersi d’un tal concime per fertilizzare i loro poderi.


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Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189

   





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