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      Il sommacco si moltiplica per barbatelle, piccole piante che nascono naturalmente attorno alla pianta madre, volgarmente appellate in Sicilia chiantimi; quelle però che destinar si vogliono ad una piantagione aver debbono un fusto alto, grosso e sostanzievole, fornito di ben vigorose radici ed in perfetta vegetazione, escluder quindi si debbano quelle piantarelle da noi dette rasteddi, che sono piccole, magre e senza radici, che difficilmente allignano, o son tarde a vegetare ed a produrre; come pure escluder si debbono quelle altre che son vicine a seccare, che da noi si dicono svintati, e perciò la miglior pratica sarà quella di eseguirne la piantagione ne’ fossi, a misura che si sbarbicheranno da terra.
      Il terreno che più si conviene al sommacco, si è un terreno leggiero, mezzanamente fertile, poco tenace ed inclinante al sabbioso, e che ritiene poco l’umidità, ed è per quest’ultima ragione che prospera meglio nelle terre situate a declivio. I siti elevati non sono indocili a questa coltura che sdegna solo le terre argillose, o quelle troppo basse ed umide! Nelle terre grasse e profonde prospera poco, ed in queste spesso non alligna, e bisogna ripiantarlo.
      Il sommacco si pianta in fossi lunghi più di due palmi ben profondi e larghi un buon palmo; si mettono alle due estremità della lunghezza del fosso due giovani piante, ciò che da noi dicesi attistari, e questa pratica oggi ottiene la preferenza sulle altre, credendosi più economica ed insieme più utile alla pianta, che meglio e più presto alligna ove può con facilità profondare e dilatare le sue radici.


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Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189

   





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