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      Ma quanto è di buono ne’ campi nostri è tutta opera della natura, che ci fu prodiga de’ doni suoi, la nostra industria non v’entra per nulla.
     
      XXIX.
      SULLA DIGITALE PURPUREA.
      L’utile dei contadini fu sempre l’unico oggetto a cui mirasse l’operetta del Calendario. Nelle massime che loro s’inculcano, nei consigli che lor si danno, nelle pratiche che lor si propongono, nei metodi che lor si additano, questo si è sempre avuto nel cuore, allontanando i falsi prestigi dell’ostentazione e del lusso.
      Ma se si pensa al miglioramento dell’arte loro, e però alla loro più agiata sussistenza, è convenevole ancora il ricordarsi della loro salute. Ed utile si crede che, mentre ad essi si suggeriscono le buone pratiche agrarie, si faccia ancora conoscere qual bene ricavar possano per la loro persona da alcune piante medicinali. Se questa tenue opericciuola lo permettesse, si descriverebbe qui la coltura di quelle specie esotiche che possono prosperare sotto il nostro cielo e che giovano all’uso della medicina. Ma ciò non potendo, si riserberanno a miglior tempo le altre, e tratterassi in quest’anno della sola digitale purpurea, che serve a curare l’epilessia, l’idropisia, i tumori scrofolosi, la gotta ecc.
      Descrizione.
      La digitale purpurea è una delle piante a due stami maggiori e due minori, ed a semi coperti (didinamia angiospermia). Ha essa una radice fusiforme, biennale; uno stelo angoloso, peloso, rossastro, vuoto, alto due piedi circa; dei fiori grandi, pendenti e disposti a spiga unilatera.


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Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189

   





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