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      E veramente dirci che colonie Elleniche popolarono le nostre rive e qui fiorirono, senza discorrere quali cagioni qui le spingessero dalle patrie città: quali relazioni le legassero a quelle: a quali ordini qui si reggessero: e quali elementi preparassero in fine la splendida età delle città greco-sicole: dirci, che Siracusa, Agrigento e mille fiorenti città rivaleggiavano di ricchezze, di arti, d’ingegni, di commerci, di armi, senza determinare le fonti di tanta fortuna; senza rilevare i caratteri essenziali della pubblica economia, delle proprietà, dell’esercizio di liberali e servili professioni di quell’età e raffrontarli a quei delle pubbliche e private ricchezze odierne: dirci che forme aristocratiche e poi tiranniche e poi popolari e poi tiranniche nuovamente sorgessero per cadere e risorgere, senza innanti segnare le costituzioni delle varie città, e negli ordini, nelle passioni, nelle idee preesistenti trovare i germi dei mutamenti novelli; egli è questo un ripetere il detto da altri; e trasandare quell’ultimo e notabile periodo, che ne resta tuttavia da percorrere, perchè s’abbia una storia dei fatti della Sicilia raffrontata alle umane necessità (3). E Palmeri parea ingegno da tanto. Senonchè l’animo suo, esulcerato dalle calamità che volsero in basso le pubbliche sorti di questa terra, figgeasi solo a un pensiero, e quivi riconfortavasi: mostrare ai nipoti, cui nuovo ordine di politico reggimento vedea prepararsi, da quali e quanti successi determinavasi nelle moderne epoche il nostro pubblico dritto.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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