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      Ne fu dannato a morte. Ciò non di manco restò nel popolo un mal umore contro i soldati di Dione, che dava presa ad Eraclide ed alla sua fazione di tentar sempre alcun colpo per levargli il comando.
      Vie maggiormente si levarono costoro in superbia per una segnalata vittoria, riportata in mare; nella quale fu preso lo stesso Filisto e crudelissimamente trattato. Denudatolo prima, i Siracusani fecero ludibrio dello scarno corpo del vecchio guerriero, sparso di ferite riportate per la gloria di Siracusa. Gli recisero il capo; e rammentandosi che quando il vecchio Dionigi era assediato nella rocca, ed altri lo consigliava ad abbandonare la tirannide e fuggire, aveagli ei detto che dovea solo lasciare il governo, quando ne era tratto per una gamba, per punirnelo lo legarono per una gamba, che storpia avea, e lo consegnarono ai fanciulli; i quali, strascinatolo prima per tutte le parti, lo buttarono giù nelle latomie. Deplorabile effetto delle civili perturbazioni! Fine così ignominioso toccò ad uno de’ più grandi uomini che illustrarono la Sicilia; il quale era forse il meno reprensibile fra tutti coloro ch’ebbero parte agli avvenimenti d’allora.
      Dionigi, mancatogli il gran sostegno di Filisto, mandò a dire a Dione d’essere pronto a consegnare la rocca, le armi e’ soldati mercenarî coi loro stipendî per cinque mesi, con questo che gli fosse concesso partire di queto, e gli restasse la rendita di un vasto podere, che avea presso Siracusa, e Giato si chiamava. Dione fece proporre l’affare innanzi al popolo.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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