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      Ma scorsi appena vent’anni della morte di lui, il frutto delle sue grandi imprese svanì. Dall’eccesso della libertà e della ricchezza nacquero le fazioni, e da queste le interne discordie, di cui si approfittò Agatocle per usurpare la tirannide di Siracusa (50). Nato costui in Terme-selinuntina da un figulo reggino, che, esule della patria, si era ivi da prima stabilito, era di poi venuto col padre ad abitare in Siracusa, ove avea passato l’infanzia, esercitando lo stesso mestiere. Bello com’era, un Damante, ricco cittadino, sen’era invaghito e seco l’avea tenuto. Venuto adulto, cominciò ad esser noto per la straordinaria gagliardia del corpo. Mossa guerra trai Siracusani ed Agrigentini, Damante comandò lo esercito de’ primi, ed in esso diede un posto distinto al bel garzone, il quale cominciò tosto ad acquistare nome e credito, fra’ soldati per la bravura, fra ’l popolo per l’audace e libero parlare. Morto non guari dopo Damante e lasciata erede delle sue facoltà la moglie, costei sposò Agatocle, con cui si dicea d’avere avuto anch’essa meno che onesta confidenza.
      In una guerra tra Brutî e Crotoniati, Siracusa parteggiò per Crotone, e spedì in quelle parti uno esercito, di cui diede il comando ad Eraclide e Sosistrato. In tale spedizione fra gli altri capitani fu, per decreto del popolo, scelto Agatocle. Comechè molto si fosse egli distinto in quella guerra, pure Sosistrato, o perchè invido del valore di lui, o per non elevare un uomo diffamato pe’ costumi suoi, nelle relazioni mandate al popolo non ne fece parola.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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