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      Ma questo non avrebbe potuto aver luogo, finchè restava ad alcuna delle parti il funesto dritto di sfidare a duello il magistrato. Qui Rugiero con mano franca portò la scure alla radice del male; mentre facea d’assicurare la libertà civile e la proprietà del cittadino, con minacciare la morte o l’infamia al giudice convinto d’avere male amministrata la giustizia, assicurava l’inviolabilità del magistrato, col dichiarare delitto simile al sacrilegio il porre in dubbio la giustizia di lui. Indi in poi il falsare il giudizio fu delitto capitale.
      X. - Ma que’ provvedimenti non valevano ad impedire i mali gravissimi, che venivano dall’essere allora la nazione compartita in tante classi, ognuna delle quali avea dritti e doveri diversi; e però non tutti i cittadini erano ugualmente soggetti alla legge, senza di che non vi ha ben ordinato governo; anzi non è propriamente governo. V’erano allora in Sicilia villani, rustici, borgesi, militi, baroni, conti. Tutti gli abitanti di quelle città e terre, che nella conquista erano state prese di viva forza, rimasero in uno stato assai prossimo alla servitù, e villani nel linguaggio delle leggi barbariche si chiamavano. Eran costoro addetti al fondo, e con esso eran venduti, permutati, donati come gli alberi, che vi eran piantati; e restavano in tal misera condizione eglino ed i figli loro in eterno. Indi è che nelle concessioni di feudi in quell’età è notato il numero dei villani ad esso ascritti. Se osavano dilungarsene, il signore del feudo avea dritto di riprenderli, ove che fossero iti a stanziare.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





Rugiero Sicilia