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      Non ignorava del tutto, ned era del tutto avversa a tali mene la regina, la quale secretamente odiava il Palmeri, perchè si ricordava sempre della durezza, colla quale egli, gonfio del suo potere e della confidenza, di cui godea presso il re Guglielmo I, avea sempre, durante la vita di questo, respinto le dimande di lei. Era allora in Palermo il cardinal Giovanni da Napoli, assai rispettato in corte, che in tutti i maneggi si tramettea; costui in apparenza per metter fine a quella contesa, in realtà perchè egli più degli altri agognava al vacante arcivescovado, mostrandosi sollecito della sicurezza del Palmeri, lo sconsigliava ad allontanarsi di queto.
      III. - In questo, Gilberto conte di Gravina, saputa la morte di Guglielmo I, dalla Puglia ove si trovava, mosse verso Palermo, sulla speranza che, pel suo valore e pei legami del sangue colla regina, avrebbe potuto ottenere facilmente il supremo comando delle armi, e con esso la somma autorità nel governo. Giunta in Palermo la notizia d’aver egli valicato il faro, Palmeri fu più sollecito de’ suoi nemici a cattarne per lettere il favore. Giunto egli in Palermo, i vescovi, non avendo potuto trarlo alla loro, si diedero ad empir di sospetti l’animo della regina, facendole credere che il conte non ad altro mirasse che a torle la reggenza e governare egli solo; e tanto fecero, che Gilberto non ottenne da lei quell’accoglienza che aspettava. Avvistosi egli di essere da lui alieno l’animo della regina, introdottosi un dì nelle camere di lei mentre v’era l’eunuco Pietro, cominciò a rampognarla d’avere posti in non cale tutti i conti e tutti gli uomini più distinti del regno, affidato il supremo potere ad un schiavo evirato, e di tollerare che si cospirasse per allontanare della corte Riccardo Palmeri, il cui senno avea spesso posto argine agli ordini sconsigliati del morto re; e tanto s’inoltrò nel dire, che la regina diede in dirotto pianto; ciò non di manco non potè rimuoverla dal suo proponimento, e solo la trasse a proporgli di farlo compagno all’eunuco nel governo.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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