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      Venuti i castelli in mani di quel traditore, la sera dei 12 dicembre 1336, inalberate le bandiere di Napoli, egli con altri congiurati vennero proclamando la regina Giovanna e ’l re Luigi. Nella sorpresa nessuno osò resistere, e così la città venne in potere de’ nemici addì 16 dicembre 1336. Il gran siniscalco del re Luigi, che teneasi chiuso nel castello del Salvadore, ne venne fuori, ed entrato in città gliene furon consegnate le chiavi. Venuto al real palazzo, vi trovò le due principesse Bianca e Violante, sorelle di re Federigo, che tenne prigioniere.
      Non guari dopo giunsero in Messina la regina Giovanna e ’l re Luigi. Il Cesareo in merito del tradimento fu da essi fatto conte di Montalbano ed ebbe concesse Tripi e Naso. Il conte di Modica, saputo l’arrivo in Messina di quei sovrani, venne a presentarsi a loro, nè tardò a far proporre a quel re il suo maritaggio colla principessa. Ma re Luigi mostrossi ben lontano dal volervi aderire. La principessa comechè sua prigioniera, era pure a lui strettamente congiunta di sangue; onde mal pativa che fosse data in moglie a persona men che di regio sangue. Temeva poi che il conte divenuto cognato di re Federigo, con lui si rappacificasse. E però disse che se il conte annullasse il matrimonio contratto colla Palici, gli avrebbe egli procurato nei suoi stati una moglie del suo grado. Il conte non fu lieto di tal risposta, pure non depose l’ambiziosa speranza. Era la sua sposa in Catania; egli, non si sa a qual’oggetto, scrisse al re per pregarlo a mandargliela, dicendogli che il suo matrimonio era stato contratto, ma per le pubbliche vicissitudini non era stato consumato, onde volea la sposa per secolei unirsi.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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