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      Avea egli nel 1496 spedito in Sicilia con grandi forze Consalvo di Cordova, cui gli Spagnuoli davano il soprannome di gran capitano, per rimettere su quel trono Alfonso II, che cacciatone da Carlo VIII di Francia, erasi ricovrato in Sicilia. Ma all’arrivo del gran capitano quel vecchio re era morto in Messina. Ferdinando II suo figliuolo coll’ajuto delle armi spagnuole era risalito sul trono. Ferdinando erasi adoprato in ciò per la gelosia di vedere i Francesi così prossimi alla Sicilia: ma cacciatiline, cercava il destro d’insignorirsi egli stesso di quel regno, e ben gli venne fatto nel 1502. Morto Ferdinando II senza figliuoli, era a lui succeduto Federigo fratello del padre, il quale prevedendo, che Luigi XII figliuolo di Carlo VIII, conquistato già lo stato di Milano, avrebbe rivolte le armi sue contro Napoli, comechè sapesse, che re Ferdinando erasi da più anni pacificato colla Francia, a lui chiese soccorso; e Ferdinando, soppiattone, com’era, da una mano stringea alleanza col francese, per accomunar le forze, cacciar dal regno il nipote e dividerselo; dall’altra promise a questo di spedir tosto grandi forze in suo ajuto.
      Venne di fatto in Sicilia Consalvo di Cordova, e diessi a munire le fortezze del regno come per timore di una prossima invasione del Turco. Fu convocato il parlamento, cui furon chiesti sussidî, mettendo avanti lo stesso pretesto: ma pare, che i Siciliani fossero già entrati in sospetto del vero scopo di quella guerra; dachè nell’accordare il sussidio, il parlamento disse: «S. M. ndi fazzi quillo sia più sò servicio, como meglu ad sua altezza plazza (563).»


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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