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      Al tempo stesso animava i nobili ad armeggiare di continuo, e facea che la plebe si esercitasse a tirar di fromba. Per tal modo provveduto largamente l’erario, come non paresse suo fatto, veniva mettendo in punto un’armata, un esercito, un numeroso corpo di frombolieri.
      Ma la fortuna non arrise a’ suoi disegni. L’immatura morte di Arrigo IV era venuta prima a sconcertare il suo disegno. Avea quel gran re formato il gran piano di dar nuova forma ai regni d’Europa con combattere del tutto la casa di Austria. A tale oggetto avea stretta alleanza con altri potentati; e con tanto risparmio amministrava le rendite sue, che avea già apprestato un esercito floridissimo, ben provveduto di ogni bisognevole, e danaro sufficiente avea in serbo, per potere sostenere una guerra di dieci anni senza aggravare di alcun peso i sudditi. Il pugnale di un fanatico decise del destino d’Europa. La regina vedova madre di Luigi XIII, restata reggente per la minorità di lui, seguì un piano tutto contrario. Si strinse in amicizia cogli Austriaci, e, per accrescere i reciproci legami, fece menare in moglie al figliuolo l’infante Anna figliuola di re Filippo, e maritò la principessa Elisabetta sua figliuola a Filippo principe d’Asturias. Per tale doppio maritaggio somma fu la gioja di tutta l’austriaca famiglia, che inaspettatamente si vedea sottratta alla tempesta, che la minacciava; e in tutti i dominî austriaci grandi dimostrazioni di giubilo ebbero luogo. I baroni siciliani fecero una contribuzione, per farne in quella lieta congiuntura alcuna solenne festa.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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