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      Seguiva il principe di Catena tesoriere generale, che portava appesi all’arcione sacchetti di monete, coniate in quei giorni colla effigie del nuovo re, e in tutti i quadrivî ne gittava al popolo; venivano appresso quattro battitori della guardia del corpo e quattro cavallerizzi; poi i maggiordomi e gentiluomini di camera, l’elemosiniere del re, gli ajutanti reali. Finalmente andava innanzi il re il principe di Butera portando lo stendardo reale.
      Cavalcava il re sotto ricco baldacchino donatogli dal corpo de’ mercatanti di Palermo: lo addestravano, dalla dritta il principe di Trabia, che pigliava il luogo di secondo titolo, e dalla sinistra il principe di Cattolica pretore: i senatori sorreggean l’aste del baldacchino. Andavano a piedi, avanti al re, i cavallerizzi di campo, e dietro il duca di Castelluccio secreto della regia dogana. Fuori del baldacchino cavalcavano dal lato del re il principe Corsini cavallerizzo maggiore, portando nuda la spada del sovrano, e dietro il marchese di Arienzo capitano della guardia del corpo, il conte di Santo Stefano maggiordomo maggiore e ’l duca d’Airon gentiluomo di camera in servizio. Venivan da sezzo la compagnia delle guardie del corpo a cavallo, e poi le carrozze del re, dell’arcivescovo di Palermo, degli altri vescovi, del principe di Butera, del principe di Trabia e del senato.
      L’arcivescovo di Palermo erasi fermato dentro la città presso alla porta Felice, con tutto il clero regolare e secolare. Come il re mosse a quella volta, egli, seguito dal clero, ne venne fuori in abito ponteficale e lo scontrò al primo arco trionfale presso la porta de’ Greci.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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