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      Accrescea la magnificenza del tutto l’immensa copia di cera, che intorno vi ardea.
      X. - La gioja destata in Sicilia ventidue anni prima per l’ingresso e coronazione di Vittorio Amedeo era stata solo effetto del sentimento nazionale; ma nella coronazione di Carlo, alle cerimonie pubbliche, che furono le stesse, unironsi queste particolari dimostrazioni d’affetto, perchè il sentimento nazionale era più forte. La monarchia siciliana parea risorgere nello stato e nei confini assegnatile dal primo re Ruggieri. Carlo, lealissimo com’era, sordo alle altrui insinuazioni, non altrove volle essere unto e coronato. Nel farsi i preparamenti per la sua venuta avea voluto, che negli addobbi de’ regali appartamenti tutto fosse siciliano. Univasi a ciò l’amore, che le qualità sue gli attiravano. La bellezza della sua persona; il mostrare in quell’età giovanile tanto senno, tanta compostezza di costumi, tanto amore della giustizia, tanta assiduità nel pigliar conto de’ pubblici affari, tanta gentilezza e piacevolezza nelle sue maniere, senza però degradare dalla dignità di monarca; la sua religione, vera religione; chè l’esatta osservanza delle pratiche religiose andava in lui del pari col buon costume, colla lealtà, con tutte le virtù d’uomo e di re; sin dal primo suo giungere in Sicilia lo resero caro al popolo. E comechè, seguita la coronazione, si fosse allontanato, per fermare in Napoli la sua residenza, non permise mai che indi venisse il menomo che di pregiudizio alle antiche leggi o di scorno alla Sicilia.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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