Pagina (1263/1468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Nessuno dei monti, che circondano Palermo, ha mai avuto il nome di Tarantino; i morsi de’ ragnateli, comechè ve ne fossero dei velenosi, non hanno mai prodotto quello strano male. Forse alcuno de’ cavalieri normanni avrà detto ciò per celia a Malaterra, e ’l buon monaco se la bevve. Ma nel proemio della storia ei si protesta che gli errori di essa: non tam mihi, quam relatoribus, culpando adscribantur; praesertim cum de ipsis temporibus, quibus fiebant, praesentialiter non interfuissem, sed a transmontanis partibus venientem, noviter Apulum factum, vel certe Siculum ad plenum cognoscatis.
      XVI.
      Il Palmeri si mostra talora avverso alla condotta dei papi del medio evo, e manifesta il suo mal talento principalmente contro s. Gregorio VII. Era ciò ben naturale. Egli era versatissimo nello studio degli storici francesi ed inglesi del secolo XVIII; quindi avea abbracciato le loro opinioni, le quali per altro erano a tutti gl’Italiani comuni sul principio di questo secolo. Ma ormai la storia si scrive in modo ben diverso da quello, che si osserva in Voltaire, Hume, Gibbon, Robertson e altri siffatti; nè in Francia, nè in Inghilterra, nè in Germania, culla e sede precipua del protestantesimo, quelle sentenze son più seguite. Il Villemain nel suo Corso di Letteratura francese al medio evo biasima francamente il Voltaire, per avere scritto con odio e leggerezza singolari la storia di quell’epoca da lui ignorata e abborrita, e il taccia di non aver tenuto conto delle lettere di s. Gregorio VII, documento importantissimo dello spirito umano, essendo stato quel pontefice uno dei pochi e sommi luminari del medio evo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





Palermo Tarantino Malaterra Apulum Siculum Palmeri Italiani Voltaire Hume Gibbon Robertson Francia Inghilterra Germania Villemain Corso Letteratura Voltaire