Pagina (1320/1468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ed in tanto più volentieri vi siamo entrati, in quanto siamo affatto convinti che non vien meno la gloria della coltissima Toscana, se fra’ molti suoi vanti non è quello d’esser la lingua italiana nata sulle sponde dell’Arno; nè si accrescono le calamità dell’infelice Sicilia, se alla perdita di prerogative di più grave momento, si aggiunge quella di un vanto, che per secoli ha goduto senza contrasto.
      XXXV.
      Molti scrittori asseriscono che Arrigo e Corrado morirono entrambi di veleno, fatto dare al primo dal secondo, ed a questo da Manfredi. Non è nuovo che il volgo abbia attribuito a veleno la morte di personaggi distinti, accaduta in tempi di pubbliche perturbazioni; ma è proprio scandaloso che papa Innocenzio IV abbia asserito, scrivendo al re d’Inghilterra Errigo III, che il primo Corrado fece avvelenare il fratello Arrigo. Qual pro poteva mai venire a Corrado dalla morte del minor fratello? Egli adulto, avendo già un figlio, essendo possessore del trono, non avea che temere da un fanciullo, il quale era chiamato alla successione dei regni paterni, nel caso che egli morisse senza figli; ma questi figli già li avea; e, non ne avesse avuti, avrebbe dovuto aver piacere che i regni paterni, dopo la morte, venissero in potere del suo legittimo fratello. Arrigo adunque avrebbe potuto guadagnare colla morte di Corrado, ma questi coll’avvelenare il fratello avrebbe commesso un delitto inutile, quanto atroce. È bensì da considerare, che papa Innocenzio volea in quel momento inretire il re Errigo d’Inghilterra, per valersi dei suoi tesori, come poi gli venne fatto, per sostenere la guerra tutta sua; e perchè il principe Arrigo era figliuolo di una sorella di re Errigo, credè il pontefice, che assicurando quelle calunnie allo zio, questi si sarebbe di leggieri indotto a vendicar la morte del nipote.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





Toscana Arno Sicilia Arrigo Corrado Manfredi Innocenzio IV Inghilterra Errigo III Corrado Arrigo Corrado Corrado Innocenzio Errigo Inghilterra Arrigo Errigo