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      (289) Tot et tanta accensa sunt luminaria, ut civitas penitus crederetur comburi, et stellarum radii pro fulgore tantorum luminum nullatenus possent comparere. De nocte enim intraverant Panormum. Ducta est ergo predicta regis Angliae filia super equum regium, vestibus regalibus insignita, in quoddam palatium, ut ubidem desponsationis suae diem gratius posset espectare. Hoved. annal. angl. Pars poster. presso Caruso, Tom. II, pag. 956. Ivi stesso è trascritto il diploma della costituzione del dotario.
      (290) Non saprebbe dirsi qual differenza allora correa tra la pace temporale e la tregua; ma essendo il convegno espresso in tali termini dall’arcivescovo di Salerno, che era uno dei plenipotenziari del re, bisogna credere d’esser una espressione diplomatica di que’ tempi.
      (291) Alcuni storici posteriori hanno scritto che Costanza quando andò a marito era dell’età di quarant’anni monaca già professa nel monastero di basiliane, detto del Salvatore, di Palermo, che papa Clemente III o Celestino III la sciolse dai voti. Queste ed altre simili ciarle, sono smentite, non che dal silenzio de’ contemporanei, ma dalla cronologia. Essa era nata dopo la morte di Rugiero, che accadde nel febbraro del 1154, fu conchiuso lo sponsalizio nel 1185, dunque non poteva avere oltre a 31 anno. Nel 1185 non erano pontefici nè Clemente, nè Celestino; Urbano III, che allora regnava fu tanto avverso a quel matrimonio, che sospese dalle loro funzioni i vescovi che vi assistettero; avrebbe egli mai sciolto i voti della principessa?


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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