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      Se non ricusano questi di ammettere la divina rivelazione, si mostrano almeno rivoltuosi e ribelli a quell'immancabile autorità, che Dio ha stabilita qui in terra a nostra sicura scorta e governo: e mentre cercate di liberarli dal delitto d'aver credute bugiarde le divine parole, non lasciate di condannarli come colpevoli d'aver riputate infedeli le sue promesse; col solo divario che se quello è delitto di alcuni, quest'è comune a tutti i settarj, e si può dir di tutti ciò che scrive S. Agostino a Dioscoro(99), conatur ergo auctoritatem stabilissimam fundatissimae Ecclesiae quasi rationis nomine & pollicitatione superare. Omnium Haereticorum regularis est ista temeritas.
      Non ha Iddio soltanto parlato all'uomo, nè si è degnato solo di scoprire al medesimo le più utili verità e la maniera di quel culto, col quale vuol'essere onorato; ma ha anche stabilito nella Chiesa il custode ed interprete delle sue rivelazioni: e siccome a rendere nelle civili repubbliche più vantaggioso il lume della ragione ha voluto, che fosse affidato alla pubblica più illuminata podestà il diritto d'interpretarne i dettami, e di prescriverne alle soggette persone i più precisi doveri; così a rendere più vantaggiosi ai Fedeli i lumi della rivelazione ha stabilito la sacra sacerdotale podestà, cui ha commesse le parti di conservarne con gelosia il deposito, e d'interpretarne occorrendo i sensi oscuri, e di proporli e diffonderli per ogni parte dell'Universo; e quest'autorità è di quelle tanto più rispettabile e pregevole, quanto maggiori sono i privilegi, dei quali l'ha voluta arricchire.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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