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      Era meritevole di riprensione e condanna quell'Ebreo, che al sorgere qualche dubbio sull'interpretazione dell'antica legge si regolava a capriccio; e molto più se dopo avere interpellato il parere del Sacerdote, come aveva prescritto Mosè, ricusava di consentirvi; e sarà innocente un Cattolico, che ne' suoi dubbj o non consulta l'oracolo infallibile della Chiesa, o lo disprezza? La cosa è così manifesta, che non merita maggiore schiarimento.
      Non è però in questi incontri vilipeso il solo magistero, del quale Gesù Cristo ha voluto arricchire la sua Chiesa; ne soffre ancora quella podestà di regime e governo, della quale l'ha fornita egualmente. Ella non solo insegna le verità rivelate, ma unisce l'autorevole sua voce a quella del Redentore, e comanda ai suoi figli di crederle con ogni docilità e prontezza: ed il trasgredire questa legge con pertinacia è un non far conto della sovrana sua autorità, e tutto restringere il suo potere ad uno sterile e debolissimo magistero, So [33] che la maggior parte dei Protestanti ch'hanno scritto sul diritto e civile e canonico ricusano d'accordare il nome e valore di pubblica legge all'ecclesiastiche disposizioni, se pure non vengano confermate dall'autorità del sovrano, cui solo accordano il potere di promulgarle: ma io credo la loro opinione un'error manifesto contrario a quella suprema podestà, che Gesù Cristo medesimo ha stabilito nella sua Chiesa, allor che disse a S. Pietro di pascere il suo Gregge, e consegnò a lui le chiavi del regno de' Cieli; e credo quest'opinione non meno di tant'altre loro bestemmie parto infelice di quella miscredenza, che li accieca.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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