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      Io però credo che questi autori medesimi non si sarebbono mostrati giammai, almeno tutti, così facili nell'adottare siffatti principj, e molto meno sarebbono stati da voi approvati, se aveste riflettuto un pò meglio quanto poco si scostino dalle massime de' perfidi Donatisti. Anch'essi hanno mostrato talvolta d'avere il vostro scrupolo; e per puro amore della pubblica tranquillità e salute accordavano a S. Agostino che fosse lodevole cosa che gli adulteri, i forti e gli omicidj non andassero impuniti tra noi, ma non volevano che si occupasse l'umana giustizia in castigare gli Eretici; si sacrilegus sum, a te occidi non debeo, quest'era il loro generale principio; e distinguendo per tal modo dai delitti i peccati, a quelli soli estendevano l'umane coazioni, perchè infesti alla società, non a questi che riuscivano solo ingiuriosi all'Altissimo. Volete voi delirar con costoro. E perchè qualch'altro meno cauto scrittore non è stato sì facile a scoprire, o si è mostrato meno pronto a scansare insidie tanto pericolose e sospette, volete ammettere anche voi una tale distinzione, e volete di più abusarne a segno da non riconoscere alcuna colpevole reità in quelle azioni che non offendono che l'infinita maestà del Nume supremo. [38] So che anche i dottori cattolici hanno distinto talvolta dai delitti i peccati, ed hanno assoggettati i soli delitti al foro umano esteriore riservando i peccati alla sola severità del foro ulteriore e divino: ma sono assai diversi i principj, dai quali derivano essi le loro giuste massime, da quelli dai quali partono gli ereticali deliramenti.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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