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      Cerca il primo di esentarli da quel timor salutare di temporali castighi che li distoglie dal male: procura l'altro di privarli di que' beni e sussidj, che al dir dell'Angelico, prosunt ad virtutem(255), e spogliati così d'ogni terreno soccorso rendono più vacillante ed incerta la loro salute. Tutt'altro che il seme venefico dell'ipocrisia scoprì S. Agostino ne' beni e ne' mali di questo mondo. Vide in quelli che [93] distribuiti da mano saggia e benefica, aluntur famelici, nudi vestiuntur, inopes adjuvantur, captivi redimuntur, construuntur Ecclesiae, reficiuntur lassi, pacantur litigiosi, reparantur naufragi, curantur aegroti, corporales opes dispertiuntur in terra, spirituales reconduntur in Coelis(256). Da questi usati colla dovuta equità e moderazione scaturir vide una continuata serie di sincere conversioni succedute anche ai suoi tempi, ne' quali le intere città(257), scosse da ragionevol timore si erano convertite senza finzione: e ne' finti istessi, che vi hanno luogo talvolta, trova il S. Dottore qualche vantaggio a fronte de' scoperti malfattori ed Eretici, i quali non pregiudicano solo a se stessi, come gl'ipocriti, ma anche agli altri, lo che non succede in chi si dichiara, benchè fintamente, pentito.
      Conversioni consimili e molte e sincere riportate per la strada della coazione sono quelle che esperimentò anche S. Leone(258) coi Manichei di Roma, e il dolcissimo S. Francesco di Sales coi Calvinisti in Savoja, il quale, approvando nella lettera a Clemente VIII.(259) le coazioni minacciate agli Eretici dal suo sovrano, racconta le conversioni che sono venute in seguito, e dice che dum configitur, spina et afflictio dat intellectum: e se crediamo ad Eusebio(260), è accaduto lo stesso ne primi secoli anche a Natalio, che chiamato da Dio ad abbandonar l'eresia non si convertì se non dopo che pel suo ingrato rifiuto fu flagellato da un'Angelo, e l'eruditissimo Proposito Muratori ci assicura che anche gli Ugonotti di Francia in tempi a noi più vicini rinnovarono gli stessi consolantissimi esempj(261). E dopo un'esperienza così bene appoggiata e costante, che vagliono i timori e le ciancie de' nostri contradditori, o le congetture e discorsi che si potessero addurre in contrario?


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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