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      Questo però sia detto considerato il delitto d'eresia in generale; perchè se considerar si voglia ne' casi particolari, io non penerò molto a concedervi che si debba usare qualche moderazione e riserva, perchè appunto non si ha da estirpar la zizzania quando il frumento è in pericolo, e come ci avvisa S. Agostino(265), praecipit Dominus ne frumenta laedantur, e come soggiunge il Vescovo Idelberto(266), debet cessare censura, cum solvitur unitas, charitas laeditur, pax vacillat. Tolti però questi ostacoli il lasciare impunito un delitto sì grave è una [95] colpevole ommissione, ubi fieri permittit ratio pacis, et non fit, ipsa negligentia culpam trahit, et in periculo consentiendi est per defectum corrigendi. Vide in questo pericolo S. Gregorio Nazianzeno il Patriarca di Costantinopoli, perchè col solito zelo non si era opposto alla soverchia condiscendenza che usava cogli Eretici l'Imperator Teodosio; e a scuoterlo dalla sua inazione così prese con rispetto non meno che con forza a riprenderlo: Si illis, parla degli Eretici, & ut pie sentientibus ea, quae sentiunt, docere libereque promulgare permittitur, quis non videt Ecclesiae doctrinam condemnari, perinde ac veritate ab eorum partibus stante? neque enim rerum natura fert duas de eadem re contrarias doctrinas veras esse. Quomodo igitur excelsus & praestans animus tuus ad tanti mali correptionem consueta libertate non uti sustinuit? Verum etiamsi nondum hoc factum est, nunc saltem inimitabilis numerisque omnibus absoluta virtus excitetur, ac scientissimum Imperatorem doceat, nihil ex reliquo ipsius erga Ecclesiam studium redditurum esse utilitatis si tale malum ad fidei sanae eversionem per eorum libertatem licentiamque praevaleat(267). Fonda egli, com'io ho fatto poc'anzi, le giuste sue rimostranze sul grave pregiudizio che può recare alla Fede una tolleranza indiscreta: ma prima di lui ed in una maniera anche più energica l'avevano accennato assai bene e S. Massimo e S. Girolamo, de' quali il primo assicura, che gli Eretici ubi quietem senserint, ibi rabiem suae levitatis exercent(268), l'altro riprende in Teofilo l'eccessiva parzialità che usava con costoro sulla vana lusinga che fossero per ravvedersi; super nefaria haeresi quod multam patientiam geris & putes Ecclesiae visceribus incubantes posse corrigi lenitate, multis Sanctis displicet, nedum paucorum poenitentiam praestolaris, nutrias audaciam perditorum, & factio robustior fiat(269). Oh quanto diversi da quelli del Nazianzeno sono i sentimenti del Bartolotti, che spaccia con tutta franchezza, che major sanae conversionis spes affulget, si Etherodoxi in catholicam admittantur rempublicam, quam si a [96] catholico arcentur consortio(270). Voi però non sarete sì buono di preferire quest'impostore ai testè citati gran Santi e maestri, e convinto dai sodissimi loro fondamenti sarete fermissimo nel credere che l'introdurre gli Eretici dove non sono è lo stesso che spargere perniciose zizzanie ove cresce vigoroso l'eletto frumento, il permetter loro il pubblico culto dove non l'hanno è lo stesso che alzare altare contr'altare, ed in faccia dell'Arca del Signore ergere il profano simulacro di Dagon, ed il graziarli anche nel civile commercio, dove non sono in possesso di goderne, di tutte quelle prerogative e favori che accorda ai Fedeli la dominante cattolica Religione de' sovrani è lo stesso che frapporre scandali ed ostacoli alla virtù de' Fedeli, la seduzione alle giuste massime che spargono i ministri evangelici, e rendere i buoni sentimenti ed esempj de' pii Cattolici tanto meno efficaci nell'edificazione degli altri Fedeli, quanto saranno più ripetute e frequenti le pessime dottrine e i viziosi costumi de' favoriti settarj.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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