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      Il ritenere e leggere i libri proibiti, il trasgredire anche con disprezzo il precetto ecclesiastico della quadragesimale astinenza, l'abusarsi di cose sagre o per isfogare la libidine, o per conseguire altri fini perversi, l'accoppiarsi nello stesso tempo a più mogli, e l'unire allo stato sacerdotale quello del matrimonio, il proferire proposizioni non dichiarate eretiche espressamente, ma suscettibili di qualch'altra censura teologica, il credere, difendere e prestar favore agli Eretici, e le bestemmie stesse proferite in un trasporto di collera, non sono, voi dite, indizj sì certi e indubitati dell'interior miscredenza, che provenir non possano da tutt'altro principio: e pare a voi, che commettasi una grande ingiustizia interpretandoli nel senso più contrario ai colpevoli, quando ne possono avere un'altro meno svantaggioso. Molto meno poi, voi soggiungete, (e questo è che reca maggior meraviglia) può meritare simili trattamenti e chi si arrola alla società de' Liberi Muratori, e chi senza difendere veruna delle cinque dannate proposizioni si dichiara nel resto del partito dei Giansenisti. Non si possono aver'i primi per gente perfida e sospetta d'infedeltà a fronte di mille proteste che fanno di rispettare la Religione, il principe e l'onestà. Non si possono trattare gli altri per refrattarj è scismatici per certe ripugnanze e scrupolose riserve dopo le più solenni professioni di Fede, e l'ingenua protesta che fanno di non opporsi, che all'insidie che si tendono alla S. Sede per trarla in errore, ed alle profane novi


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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