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      Un Dio crudele, che esige dall'uomo ciò che eccede le sue forze, e lo condanna senza colpa ad eterni castighi, ed un uomo soggetto alla più dura e fatale necessità, erano errori dopo le solenni condanne di Lutero e Calvino così screditati presso tutti i Fedeli, che non potevano affacciarsi tra noi senza incontrare la comune esecrazione. Che fecero alcuni di coloro, ai quali non erano dispiacciuti abbastanza? li travestirono alla moda, e con mentiti colori di espressioni scolastiche e col lenocinio del nome di qualche accreditato scrittore procurarono che venissero accolti con minor ribrezzo. Michele Bajo fu il primo che li sparse così mascherati nell'Università di Lovanio; ma la mente perspicacissima di S. Pio V. scoprì la frode, e con una pronta condanna troncò il corso a quella seduzione che si andava spargendo: non giunse però ad estinguere per questo nè in lui nè in varj altri suoi aderenti il desiderio di dilatarli; e più d'ogni altro ne prese la protezione e difesa Giansenio, e col luminoso manto del gran nome di S. Agostino seppe coprirne per modo la diformità e sconcezza, che comparvero a non pochi incauti incostrastabili verità, e li adottarono senz'avvedersene. De radici colubri egressus est regulus; e tal destò quest'aspide [104] insidioso nella Chiesa di Dio infezione e ruina, che bastarono appena a porgere un qualche riparo la sollecitudine d'Innocenzo X., di Alessandro VII e di varj altri Pontefici, lo studio di molti Sinodi, e la premura e lo zelo di molti Pastori e teologi.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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