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      Voi vi darete a credere che spogliati con sì aperta condanna d'ogni maniera di poter palliare in appresso i loro errori si siano dati una volta per vinti, ed abbiano finalmente abbandonato un partito, che chiara troppo scopriva per ogni lato la sua difformità. Eh pensate! Come i ladroni colti da forte mano ne' loro aguati non avendo dove più rintanarsi; escono alla scoperta e prendono a combattere da disperati quelle forze superiori, dalle quali si vedono circondati; così i Giansenisti impossibilitati da questa Bolla a sostenere nascostamente il loro [105] ereticale sistema presero a combattere alla scoperta quell'autorità, che li aveva percossi; e non solo cercarono con mille opuscoli, catechismi, apologie e rapsodie di screditarla in questi giudizj, ma per renderla impotente a nuovi colpi presero a combattere la S. Sede in tutta la pienezza della sua maggior' estensione; ed aggiungendo errori ad errori, eresie ad eresie, ora la spiritualizzano per modo, che nulla più le resta d'esteriore e sensibile, ora la assoggettano all'inferiore politica podestà; quando sollevarono a turbarla nella sua giurisdizione i soggetti Pastori, quando la fecero dipendente dal consenso de' popoli non che del clero inferiore; e o pensasse a provvedere le cattedre d'opportuni Prelati, o prendesse a condannare le massime che alla Fede ed al buon costume si oppongono, o procurasse di difendere i canoni e la disciplina vigente per tutto il mondo cattolico, era sempre per loro soggetta ai capricci de' Fedeli suoi sudditi, sempre vincibile dalla resistenza di pochi, sempre esposta ad opposizioni ed esami indegnissimi.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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