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      Trova questa nella divina rivelazione e nella Grazia quell'agili penne d'innocente colomba, che bramava Davidde per volare e riposar nel Signore: incontra quella ne' digiuni, patimenti e disprezzi quel freno, che Davidde istesso incontrò con tanta sua soddisfazione e vantaggio fra i suoi traviamenti; e uniti per tal modo in dolce armonia e subordinazione gl'interiori e gli ajuti esteriori ambi cospirano al medesimo fine. Ma se le umiliazioni, i patimenti e le mortificazioni sono una parte essenziale della vita cristiana, e la penitenza non che interiore che detesta le colpe, ma anche esteriore che le emenda e castiga con penitenze anche corporee, è un dovere d'ogni Cristiano, anzi una parte essenziale della vita cristiana, come può essere inconveniente alla podestà di chi è destinato a reggere e governare la società de' Fedeli il dar di piglio a questi mezzi medesimi, e il procurare di contenere i Fedeli ne' loro [191] doveri per quei sussidj stessi che sono stati ad ognuno prescritti per eseguirli? Qual cosa può giovare alla felicità dello Stato ed è in mano del suddito, che non sia anche in disposizion del sovrano? E le sole pene corporali prescritte ad ognuno dalla cattolica Religione, perchè si mantenga costante nell'intrapresa carriera della virtù e si distolga dal vizio, saranno così proprie d'ogni cristiano individuo, che divenir non possano in mano de' Pastori utili stromenti di pubblica edificazione e salute? Ah non è stata così incoerente la Sapienza divina nel concertare il mirabile sistema della cattolica società: e la Chiesa fida interprete de' divini suoi ammaestramenti non li ha mai interpretati così stortamente.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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