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      Ma tutto va bene, voi ripigliate non ben persuaso della costante volontà della Chiesa di sostenere e difendere i sovrani diritti, tutto va bene, ed è certissimo che è stata loro talvolta utilissima: chi può negare però che non se ne debba concepire gran gelosia e sospetto a fronte di tanti aggravj che la pubblica podestà ha ricevuti in tant'altri incontri, e dell'abituale avvilimento che fa della sovrana sua maestà, con pretendere d'averla sempre o spettatrice inoperosa delle più miti, o vile e mera esecutrice delle maggiori vendette? Sono questi i dubbj che tra varj altri voi mi avete proposti nell'ultima vostra, ed io mi sono riservato di sciogliere in questa; e debbo farlo con tanto maggior diligenza quanto più mi stringe la fatta promessa, e quanto esser possono più seducenti e vistosi i motivi dai quali vengono spalleggiati.
      Non aspettate però da me, amico carissimo, che riandando le cose già dette voglia in questo luogo ripetere e dimostrare di nuovo quanto fuor di proposito vengano esagerati dai falsi politici gli aggravj fatti dall'ecclesiastica alla secolar podestà. Questi o non sono veri, e non possono recar pregiudizio alla nostra causa; o sono veri, e tutt'altro dimostrano che la malvagità di un potere, che inalzato da Dio nelle cattoliche società non può essere che ordinato al comun bene: e sarebbe cosa veramente ridicola l'attribuire gli sbagli ed aggravj nati dall'ignoranza e malizia di qualche amministratore a quella podestà, di cui egli ha abusato, quando non ha mancato giammai la Chiesa di disapprovarli altamente, e di usare i mezzi più efficaci per evitarli.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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