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      Quo fit, lo disse prima di me Monsig. Bossuet(539), ut sub binis licet potestatibus, res tamen humanae minime dissolvantur, quod Deus habenas temperet, atque ita [231] non ad duo principia, sed ad unum principium omnia referuntur. Poste così in salvo le convenienze della podestà secolare nel farsi spettatrice ossequiosa e valida protettrice di quelle discrete coazioni, che la Chiesa esercita per se stessa immediatamente, ed il sovrano protegge colla sua forza ed autorità; dovrei ora inoltrarmi a sostenere la maestà e decoro del trono nel prestare che fa il suo braccio autorevole alle coazioni maggiori, nella quale esecuzione voi sorpreso dai ciechi vostri condottieri dite di sospettare che non abbia il suo luogo nè la maestà del sovrano nè l'unità della causa. Ma la distinzione medesima del tribunale, al quale passiamo parlando di coazioni sanguinarie e terribili, m'invita a differire ad altro ordinario la soluzione di questo dubbio; e voi abbiate la bontà d'aspettarla per pochi giorni, che spero riuscir possa quanto più tarda tanto più convincente e gradita: e persuaso che voi non siate per disapprovare una pausa che è prescritta non dalla sola gravità della cosa ma dall'ordine medesimo e della distinzione de' tribunali, col solito immancabile affetto mi dichiaro
     
     
     
     
      LETTERA VENTESIMA.
     
      L'esecuzione delle pene maggiori riservata ai sovraninelle cause di Fede non li disonora, ma serve
      loro di ornamento e decoro.
     
      Inorridisce la dolce Sposa di Gesù Cristo al tetro aspetto delle spade e patiboli; e sebbene giusta e verace qual'è non possa non approvare le più severe sanzioni, colle quali hanno talvolta i sovrani suoi figli procurato di rinforzare le troppo miti e qualche volta disprezzate sue disposizioni, come però dal fulminarle così è stato sempre alienissimo l'amoroso suo cuore dall'eseguire sentenze di mutilazione e di morte, ed anche i più infami colpevoli, che ha dovuto chiamare sì spesso al tribunal della Fede, sono stati risparmiati da lei con somma clemenza: e se non ha potuto vincerli colle paterne sue istruzioni e rimproveri, e se a ritirarli dai pessimi loro traviamenti sono riusciti inutili anche i castighi mitissimi, dei quali ha fatto uso più spesso, non ha mai avuto cuore d'inoltrarsi di più, ed il passo più avanzato al quale ha potuto arrivare il giusto suo zelo è stato quello di discacciarli dal troppo clemente suo foro e di abbandonarli al braccio secolare, perchè potesse senz'impedimento ed ostacolo sopra di loro eseguire ciò che prescrivono le più severe leggi del trono.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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