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      Era Felice Urgelitano ricaduto negli errori, che sotto Adriano I. aveva abbjurati in Roma, dove era stato mandato da Carlo Magno. Fu in seguito deposto dal Sinodo d'Aquisgrana dal Vescovato, e cacciato in perpetuo esilio a Lione, del qual'esilio fa menzione Adone Viennense nella Cronica(671). Anche Godescalco fu per la sua ostinazione e temerità nel contraddire ai sentimenti cattolici deposto dall'Ordine presbiterale, et virgis caesus, et in ergastolum destrusus(672). Lascio i Manichei abbruciati da Giustiniano giuniore, de' quali fa menzione Pietro di Sicilia nella sua storia de' Manichei, che si ha nel tomo 277 decimosesto della biblioteca de' Padri; chè non la finirei mai se tutti volessi addurre i fatti, che si raccontano di questi due secoli su questo proposito.
      Se non che a nulla dissimulare con voi devo ora confessarvi ingenuamente, che per quanto ripetuti e frequenti siano stati i castighi dati ne' precedenti secoli agli Eretici, non sono però da paragonarsi con quelli, che s'incontrano ne' secoli undecimo e duodecimo più vicini all'istituzione di quel tribunale, che ne fissò una più metodica correzione. In questi secoli abbiamo da Glauro Ridolfo(673), che in Orleans ed in alcuni paesi d'Italia furono condannati alle fiamme alquanti Manichei convinti d'eresia. Così finirono i loro giorni i Bogomili in Costantinopoli sotto Alessio Comneno(674): e varj altri fatti consimili si leggono presso Pietro Cluniacense nella sua lettera o trattato adversus Petrobusianos(675), e nell'autore della storia Trevirense impressa nello Spicilegio del Dacherio(676). Nel Concilio Lateranense II.(677) e nella lettera scritta da Innocenzo II. ai Vescovi di Francia(678) si hanno i giudizj pronunciati dalla Chiesa e contro Pietro de Bruys empio dommatizzante, che arrestato al porto di S. Egidio fu abbruciato, et zelus Fidelium flammas dominicae Crucis ab eo succensas eum concremando ultus est(679), e contro l'altro Eretico ritrovato nella diocesi di Treveri, che digna iniquitatis suae morte peremptus est(680), e contro gli Arnaldisti ed i Patareni, de' primi de' quali decise il Sinodo Lateranense II.; tamquam Haereticos ab Ecclesia depellimus, et per potestates externas coerceri praecipimus: e degli altri si dice generalmente nella Bolla di Lucio III., che ejecti fuerant dalla Città di Rimino; e si duole il S. Pontefice, e minaccia severi castighi, perchè suppone che siano colà ritornati per improvvida connivenza del nuovo Podestà e con disprezzo [278] di quel giuramento, che prescrivevano i pubblici editti, ed obbligava anche i Prefetti a castigare l'ereticale baldanza(681).


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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