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      E questi non sordi a sì giuste premure stimolarono il fervore del Cardinale Mendozza Arcivescovo di Siviglia e del P. Tommaso Turrecremata(733) Domenicano loro Confessore, perchè prendessero di ciò cura speciale ed incoraggissero gl'Inquisitori perchè a norma de' sagri canoni procedessero con ogni rigore. Intrapresero i due invitti campioni del nome cristiano con grande ardore di spirito un'opera così salutare, e molti Eretici e Giudaizzanti pentiti ricondussero al sagro ovile, molti ostinati ed impenitenti assoggettarono al meritato castigo. Ma non lasciarono di vedere però quant'era sproporzionata la sola loro opera a tanto bisogno, e quanto sarebbe stata opportuna una riforma del tribunal [306] delegato, che dando miglior'ordine e sistema a tutti i tribunali del regno, ed aggiungendo autorità e forza agl'Inquisitori da deputarsi in appresso in maggior numero, agissero di concerto in quelle parti ove giungere non poteva, tuttocchè fervidissimo, il loro zelo apostolico. E questo è che progettarono da prima ai suddetti regnanti, e ch'essi nel 1479. ottennero da Sisto IV., e non tardando a prevalersi de' favori apostolici in affari di tanta importanza furono indi a poco deputati due Inquisitori Domenicani in Siviglia: e perchè due soli non erano sufficienti dov'era sì copiosa la messe, nel 1482. vennero destinati dallo stesso Sisto IV. altri sette Domenicani al medesimo intento, e furono sparsi anche ne' regni di Castiglia e Leone. Sono incredibili i vantaggi che riportò la cattolica Religione da così utili provvidenze, in vista de' quali non mai stanco lo zelo del Romano Pontefice di dar mano a più felici successi, e la pietà dei due regnanti di secondarlo, delegò quello nell'anno 1483. all'Arcivescovo di Siviglia la facoltà di conoscere in grado d'appellazione le sentenze dell'Inquisitori provinciali, e di prescegliere il P. Turrecremata. ad Inquisitor generale e primario ne' mentovati regni di Castiglia e Leone coll'autorità di delegare e rispettivamente rimovere dai loro officj gl'Inquisitori soggetti: e i due regnanti si diedero premura di onorare un sì magnifico tribunale della autorevole loro protezione che fin d'allora cominciavano ad esercitare, e coll'eseguire prontamente, e secondare le giudiciali sue risoluzioni, e col provedere di generosi assegnamenti, e decorose prerogative quel reale consiglio che lo spaleggia e cui furono assoggettati non che i regni di Castiglia e Leone, ma anche quelli di Valenza, Catalogna e Sicilia e molti altri in appresso(734).


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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