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      L'ordine, il numero, la subordinazione, l'attività de' suoi ministri è stata ridotta a miglior forma; e tutto è compreso nel seguente sistema.
      Capo del tribunale è il Romano Pontefice, il quale giudica per se stesso immediatamente le cause più gravi, che dai tribunali inferiori vengono portate al suo giudizio; e ne giudica dopo il maturo esame, che ne hanno premesso i più valenti teologi e canonisti, che Roma raccoglie da tutte le parti del mondo, e dopo di aver sentito il parere di varj de' più accreditati Cardinali del sagro collegio, trascelti appunto all'officio di generali Inquisitori, perchè servano a lui di ajuto e consiglio nelle cause più gravi. Delle cause di minor conto sono giudici questi Cardinali medesimi, cui è stata comunicata dal Romano Pontefice l'autorità di deciderle; e la decidono infatti col voto della maggior parte in una Congregazione, che si raduna ogni mercoledì nel Convento della Minerva, ed alla quale sebbene manchi l'augusta persona del supremo Gerarca del divin Gregge, non manca però nè la sua autorità, che è stata loro delegata, nè l'assistenza e consiglio dei consultori indicati, che di ogni causa premettono un'accurato esame in una precedente Congregazione, che si aduna ogni lunedì nel palazzo destinato da S. Pio V. ad [311] uso del tribunale, ed alla quale interviene pel suo officio il Maestro del Sagro Palazzo, che ha per tal modo continuata l'antica ingerenza che ha sempre avuta in questi affari, come quella della proibizione dei libri coll'assistenza che presta alla Congregazione dell'Indice.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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