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      Io lo so, che un tribunale sì bene sistemato ha poco bisogno di apologia e difesa: e basta averlo descritto, perchè tutte svaniscano per se stesse queste inutili ciancie d'impostori ed oziosi presso coloro che sanno qualche cosa. Imperocchè dove avrà mai luogo la buona fede, l'onoratezza, la giustizia e la più savia e prudente direzione di una irreprensibile condotta, se manca in questo tribunale, che è certamente d'ogni altro maggiore, o si considerino le cause che agita, o le leggi che osserva, o i personaggi che lo compongono? I biasimi stessi, avuta in considerazione la maestà e perfezione dell'interiore sua costituzione e l'empietà de' suoi emoli, devono ridondare in sua gloria; che aequa laus est, come dice Pico(749), a laudatis laudari, et improbari ab improbis. Siccome però non è piccolo il numero dei deboli, che possono essere ingannati; e quelli, che scrivono contro di esso, o fingono disordini che non vi sono, o esagerano ogni picciola mancanza e difetto, e nulla dicono di ciò che può servire a sua giustificazione e discolpa; così voi avete fatto bene eccitandomi a descriverlo, ed io ho avuto piacere di avervi soddisfatto; e mi dichiaro anche prontissimo a purgarlo di tutte quelle macchie e difetti, che ad esso vengono imputati, quando voi lo vogliate. Ad un privato, che sia senza motivo offeso nella riputazione, può bastare a levarlo d'impaccio il consultare la propria coscienza, che non deve rattristarsi, quando sa di non [315] aver meritato l'oltraggio: quae enim, dice S. Gregorio Magno(750), debet esse tristitia, si homines accusant, et sola conscientia nos liberos demonstrat?


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





Pico S. Gregorio Magno