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      corre al riparo di sì grande scandalo, o Aonio, che anche tra le forze del tribunale ha l'insoffribile temerità di rinnovarlo? Si può dire lo stesso delle cause del Pomponaccio, di Cecco d'Ascoli, di Giacomo Paleologo e di varj altri, de' quali con sorprendente sciocchezza si disapprova il giudizio per la loro abilità nelle lettere. Ma di questo abbastanza: che, come vi ho già detto da prima, non è nè conveniente cosa nè eseguibile l'inoltrarsi di più nelle ricerche di queste e di altre consimili cause particolari, sempre alterate dagli oppositori con più menzogne e finzioni che non fu da Omero la guerra di Troja, e sempre impenetrabili ad un privato scrittore, che ne volesse intraprendere un'accurata disamina.
      Ed eccovi accennati que' limiti, fra i quali avrei piacere di vedere ristrette le vostre ricerche prima di accingermi a darvi una più precisa risposta. Vedo anch'io qual più ampio campo resterebbe aperto al nostro carteggio, se potesse vagare liberamente per ogni tempo e per ogni fatto particolare, o fosse questo appartenente al tribunale, o alle persone che lo hanno sostenuto: ma in tanto spazio ed ampiezza qual termine poi potrebb'egli aver mai? in quant'inezie non andrebbe egli a perdersi? o quanto frequenti non diverrebbero almeno le inadequate e mal sicure risposte che io sarei costretto di dover dare a parecchi de' vostri quesiti, atte piuttosto ad ingombrarvi la mente di dubbj e di errori che a rischiarirla con utili verità? Ah non perdiamo il tempo così malamente! e ben persuaso che i limiti da me prescritti e niuna escluderanno di quelle ricerche, che possono riuscir vantaggiose, e lascieranno a voi libero il campo da potervi occupare in più utili investigazioni, prestatevi di buon'animo alle discrete mie brame: e siate certo che riuscirà senz'alcun vostro pregiudizio e discapito, la vostra rassegnazione e farà crescere sempre più in me la buona opinione, che da tanto tempo ho concepita della vostra bell'indole, e m'impegnerà a dimostrarmi con sempre maggior premura ed affetto che sono


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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