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      Si contentano di questi soli i Vescovi e gli altri giudici anche inferiori della Fabbrica, degli Spogli, e di qualunque tribunale anche minore, che stenda la sua giurisdizione in un territorio di qualch'estensione? Che sarebbe poi se questi pochi ministri o non avessero ricompensa alcuna delle incessanti loro fatiche, o potessero sott'altri pretesti essere maltrattati dai malcontenti e vessati a piacere in qualsisia tribunale, anche in odio del buon servigio che prestano al tribunale maggiore? Non sarebbe egli questo un volere la sussistenza del tribunale, e distruggerne l'esercizio? un volerlo e non volerlo nel tempo medesimo? Non pensa così incoerentemente la S. Sede; e non mai ripugnante a se stessa lo ha voluto nella sua istituzione e nella sua riforma munito de' ministri opportuni: e per cautelarsi da ogni inconveniente ha voluto in ogni tempo, che nè il loro numero fosse superfluo, nè viziosa la scelta. Ha ottenuto il primo intento col levare dal ruolo de' privilegiati i troppo numerosi Crocesegnati. Ottiene il secondo collo sciegliere le più savie e costumate persone, che aver si possono ne' rispettivi paesi, e con limitare le loro esenzioni per modo, che col minore possibile aggravio degli altri riescano vantaggiose al solo più libero esercizio del suo tribunale. I vicarj sono Monaci, Preti, Canonici, Frati; e le persone più cospicue ed accreditate, ch'abbiano i rispettivi paesi, sono gli altri; e tutti hanno la probità e dottrina che è proporzionata all'impiego. E chi può temere da sì scarso numero di persone sì probe quelle vessazioni e disturbi, che il commentatore s'immagina?


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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