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      Que' soli Vescovi non riconoscono una sì grande parzialità, e si lagnano di una compagnia sì vantaggiosa e discreta, i quali o privi di zelo non curano i mezzi più efficaci per supplire alle gravi loro incombenze, o privi di cognizioni non sanno la decorosa maniera, colla quale vengono assistiti. I più colti ed informati hanno sempre pensato ed operato diversamente, ed hanno cercato d'introdurre gl'Inquisitori dove non erano, ed hanno procurato con ogni premura di farli ritornare dov'erano stati banditi, confermando per tal modo colla loro approvazione quella convenienza e rispetto pel loro carattere, che v'ho accennato poch'anzi, e che è inseparabile dal tribunal della Fede. Sentite come ne parla Mons. Devoti nelle sue celebratissime Istituzioni Canoniche: Officium hoc (di castigar gli Eretici), et haec potestas [379] Episcopo non adimitur per Inquisitores, sed hi instituti sunt, ut ei opem ferant, ut quas ipse neglexit partes expleant, ut pluribus subjecta oculis tutior sit integritas Fidei, ut qui unam particularem, et qui totam universalem Ecclesiam regit simul collatis consiliis et opibus custodiant Religionem, qua nihil christiano homini antiquius esse debet(826). Varj sono gli esempj, che addur potrei di queste premure; ma per non dilungarmi mi contenterò di quelli che sono o più noti o a noi più vicini. Furono privati ai giorni nostri di questo sussidio i Vescovi dello stato di Parma; ma ne piansero la fatale caduta, e pronti si mossero a ricercarlo avidamente e al Romano Pontefice e al loro sovrano pietosissimo: nè lo ricercarono invano.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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