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      Se la strega ed il mago coll'assistenza del comune nemico infernale giungesse all'intento di ammazzar le persone, o di recar loro altri gravissimi danni, direste voi che ingiusta fosse la legge di Gregorio XV.(886) che li abbandona braccio secolare? [401] Lasciate che dica questi spropositi chi vorrebbe sbandita la giustizia dal mondo; e voi non vi scostate giammai dal sentimento dei saggi, che hanno sempre creduto, che non deve vivere chi non vive che all'altrui danno e ruina, e che l'omicida ed il ladro non merita miglior trattamento quando a questi criminosi attentati aggiugne patti sagrileghi ed un'enorme strapazzo della cattolica Religione. Non permette il nostro legislatore (dice Filone(887) dopo d'aver riportati alcuni testi del vecchio Testamento, che condannano i maghi ad un sollecito e severo castigo) che si differisca la punizione di costoro, perchè la dilazione reca loro opportunità di nuocere, e incute agli altri fondato timore d'essere offesi, i quali credono che tanto manchi alla propria sicurezza, quanto s'aggiunge loro di vita. Le vipere, gli scorpioni ed altre bestie velenose si ammazzano anche prima che mordano: e perchè devono essere trattati diversamente quelli, che colle loro arti malvage non solo conducono in errore gl'incauti, ma li precipitano in gravissime calamità? Non sinit noster legislator procrastinari veneficorum supplicia, sed absque mora vult exigi: quod dilatio noxiis opportunitatem peccandi praebeat, caeteris metum afferat, existimantibus, quidquid illorum vitae accedit, suae securitati decedere.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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